COSA SIGNIFICA “DATARE” UN MANUFATTO?
Datare significa collocare un dato  oggetto in un determinato intervallo temporale. Ogni legno può essere  datato, sia esso il risultato del lavoro dell’uomo, come ad esempio  un’opera d’arte, o i semplici resti di un albero caduto centinaia di  anni fa. Le tecniche di datazione del legno maggiormente diffuse sono la  dendrocronologia e il radiocarbonio.
La datazione dendrocronologica è  oggi considerata tra le più importanti scienze nello studio dei  manufatti in legno di interesse storico e architettonico. Le datazioni  fornite si dimostrano spesso l’unico riferimento certo nello studio di  un’opera in legno, in casi dove i segni lasciati dalla storia rendono  spesso molto difficile una corretta interpretazione. La forza della  dendrocronologia risiede nella sua assoluta indipendenza rispetto ad  altri criteri o discipline. Oltre alla data, la dendrocronologia può  fornire informazioni sulla tecnica costruttiva, sulla provenienza del  legname e sull’attribuzione del manufatto.
COSA PUO’ ESSERE DATATO CON LA DENDROCRONOLOGIA
Strumenti
 musicali, dipinti su tavola, sculture, travi e tavole di edifici, ogni 
legno con un numero sufficiente di anelli di accrescimento visibili e 
misurabili e appartenente a specie adatte all’esame dendrocronologico.
QUALE DATA SI OTTIENE
La data corrispondente 
all’ultimo anello presente sul manufatto. Questo può non coincidere con 
l’anno di realizzazione del manufatto, si pensi ai casi di reimpiego, 
sostituzione, restauro, ma costituisce spesso l’unico cardine 
scientificamente attendibile cui ancorare il manufatto (terminus post 
quem).
IL CAMPIONAMENTO DENDROCRONOLOGICO È DISTRUTTIVO?
No.
 I campioni da analizzare possono essere ottenuti in vario modo. A volte
 è sufficiente una fotografia del legno per arrivare alla datazione.
